La cultura notarile e la ricezione dei Verses proverbials di Cerverí: il notaio Ramon Bruguera di Girona (c. 1330-1370)

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All’interno della coperta anteriore di un registro che raccoglie atti notarili del governo municipale di Girona, redatti tra il 1370 e l’autunno del 1372, figurano otto hexasyllabes che corrispondono ai proverbi 166 e 166bis dei Verses proverbials del trovatore Cerverí de Girona 1. Si tratta, quindi, di un testimone inedito, ancorché molto ridotto, di questo componimento cerverino che da un lato offre una nuova traccia per lo studio della diffusione della letteratura gnomica in volgare nel Trecento e della ricezione dell’opera di Cerverí, dall’altro si rivela di non minore interesse poiché raccoglie alcune frasi in italiano, con piccole glosse interlineari di carattere linguistico. Pur trattandosi di esempio di cultura notarile, una serie di tratti allontanano però il testimone dalla maniera consueta in cui tale cultura è riflessa in questa tipologia di registri, sia per la cura della trascrizione, sia per l’impiego di lingue volgari, sia per la stretta associazione con il nome del notaio, che compare nella sottoscrizione con la forma «Ramon sa Brugera» ​
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